Dal 26 aprile al 26 maggio, negli spazi espositivi del Consiglio regionale, è allestita la mostra fotografica ‘Il calcio in farmacia’, di Lorenzo Zanolla, sul tema del doping.
‘Quando si è bambini, il libero arbitrio dell'età porta, grazie al grande aiuto dei genitori, ad iniziare un'attività sportiva come il calcio, sport di squadra, di collettività che con unione di intenti da parte di tutti gli interpreti mira alla formazione di atleti ma soprattutto prepara alla vita; principi come il rispetto per l'avversario e la responsabilità di ogni singolo atleta verso i propri compagni per affrontare uniti le difficoltà della gara sono fondamentali.
Con la crescita aumentano le difficoltà e gli ostacoli che con il sacrificio degli allenamenti e la perseveranza degli obbiettivi si superano, portando risultati e vittoria, ma, allo stesso tempo, a causa degli interessi di alcuni intermediari che speculano sul talento dei giovani promettendo soldi e fama, e con l'arrivismo di alcuni atleti, si rischia di confondere il calcio e la farmacia, con risultati, ahimè, inevitabili e a volte invalidanti. Il Doping aumenta le prestazioni e fa diminuire i tempi di recupero, mentre le scommesse aumentano fama e denaro, ma portano anche problemi con la giustizia, il crollo fisico e mentale. Malattie invalidanti e degradanti come SLA, Tumori e Leucemie ne sono la dimostrazione. Il Doping e le scommesse, solo allora, diventano un insostenibile macigno sulla coscienze di ogni singolo atleta e la morte dello spirito calcistico insegnatoci da bambini!
Ho voluto, in modo diretto e volontariamente esplicito, scrivere con la luce una denuncia sul doping, con l'intento di smuovere le coscienze su una piaga che avrà per statistica i suoi picchi proprio nei prossimi anni, visti i pochi regolamenti, i pochi controlli e i mezzi inefficienti tra gli anni 60-80.
La volontà è di educare le prossime generazioni sull'uso e sull'abuso di queste sostanze, e sulle conseguenze che possono portare in una società che oggi, più che mai, ha bisogno di stimoli forti che indichino il percorso giusto e corretto.
Si, è vero, la cosa più facile è nascondere l'evidenza piuttosto che rappresentarla. Ma io sono un sostenitore dello sport pulito e del sacrificio per ottenere risultati. Nessuno regala niente: questo deve essere il motto delle nuove generazioni. Tali motivazioni devono essere sostenute dalle istituzioni mondiali, nazionali, regionali, dagli stessi club, dai medici, dai dirigenti e dai genitori; genitori da cui, in primis, ci si aspetta obbiettività e rigore per le regole che il calcio insegna, anche se convinti di avere il campione in casa.’
(Presentazione a cura dell’artista)
La mostra sarà inaugurata mercoledì 26 aprile, alle ore 13.30, nella pausa dei lavori dell'Assemblea regionale.