Il Consiglio regionale ospita, al secondo piano della propria sede, negli spazi antistanti il salottino del Presidente, la personale dell’artista Maria Pia Mucci, che resterà visitabile fino al 18 gennaio 2019.
'Maria Pia Mucci nelle sue opere ispirate al romanzo Le città invisibili dello scrittore Italo Calvino, ambientato alla corte di Kublai Kan, sottrae da una ambientazione surreale del testo scritto gli elementi necessari per creare nel linguaggio grafico e pittorico una serie di lavori che raccontano il suo viaggio virtuale vissuto durante la lettura, creando suggestive città di costruzione anticlassiche, libere da speculazioni d'ordine matematico e impregnate di sapore medievale; quindi è assente la prospettiva scientifica che cede per lasciare posto, rinunciando all'ordine logico e razionale, a uno sviluppo di una prospettiva empirica sottoposta a un marcato asse di bidimensionalità che offre una lettura semplice, dove i simboli, già espressi nella geometria stessa, ci invitano a immergerci nella loro interpretazione che in fine svelerà l'identià della città raffigurata.
Maria Pia trasmuta l'ambientazione surreale del testo di Calvino, in una ambientazione metafisica che pervade e conduce il fruitore della sua opera a uno spazio tempo del tutto irreale.
Notevole la costruzione e la manipolazione dei volumi geometrici, paradossalmente in opposizione alla rinuncia della prospettiva scientifica, che conformano le comosizione delle citàà, sia nelle linee strutturali e formali, sia che nel trattamento pittorico pastoso e espressivo. nelle grafiche l'autrice esprime il contenuto formale con linee decise e sicure facendole emergere al disopra del valore plastico della cromia o della luce.
L'artista coglie il valore della simbologia che ogni città custodisce al suo interno, oscilla tra l'illustrazione del testo in senso letterario e l'immaginazione personale che in lei evocano le suggestive descrizioni fantasiose del Calvino. In questo contesto può manifestare la sua creatività che scaturisce da una visione alimentata da fertili argomenti evocativi.
Anche le città credono d'essere opera della mente o del caso, ma nè l'una nè l'altro bastano a tener su le loro mura.
D'una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda. (Marco Polo)'
(Dalla presentazione del catalogo a cura di Juan Arias Gonano)
Catalogo in mostra.
L'esposizione è stata inaugurata nella pausa dei lavori d'Aula del 4 dicembre 2018.
Ult. mod. 6/12/2018