La legge regionale si pone quale intervento normativo organico volto a definire le azioni e gli interventi necessari per garantire una nuova mobilità ciclistica urbana ed extra urbana sicura e diffusa sul territorio regionale. Vengono proposti degli interventi volti ad incrementare l’uso della bicicletta, sia per finalità turistiche che per gli spostamenti dei pendolari, casa – scuola e casa – lavoro, con la duplice valenza di stimolare stili di vita più salutari e tutelare l’ambiente dall’inquinamento.
Il conseguimento di questi obiettivi si realizza attraverso azioni di sensibilizzazione, interventi infrastrutturali, anche di riordino e riqualificazione dell’esistente.
La legge prevede un sistema articolato di reti ciclabili che si struttura nel Sistema della ciclabilità diffusa (SICID), costituito dall’insieme degli itinerari ciclabili e ciclopedonali urbani ed extra urbani, nella Rete delle ciclovie di interesse regionale (RECIR), costituita dagli itinerari ciclabili di prioritario interesse regionale che collegano i centri di maggiore interesse turistico, storico, artistico-culturale e naturalistico, nella Rete ciclabile delle UTI, costituita dagli itinerari ciclabili di collegamento tra Comuni diversi appartenenti al territorio di competenza delle UTI o di tratti di collegamento tra UTI confinanti e nella Rete ciclabile comunale, costituita dagli itinerari ciclabili all’interno del territorio comunale.
La principale funzione pianificatoria è rappresentata dal Piano regionale della mobilità ciclistica (PREMOCI) che, in una parte strutturale ed in una strategica, definisce linee guida, azioni, priorità degli interventi. A tale piano si affiancano il Biciplan delle UTI e dei Comuni, ossia i rispettivi piani della mobilità ciclistica che contengono l’analisi della domanda, dell’incidentalità, la parte relativa alle infrastrutture ciclabili e quella afferente al programma degli interventi prioritari.
Nel capo IV vengono individuati le azioni e gli interventi per la promozione e lo sviluppo della mobilità ciclistica che si sostanziano nelle iniziative formative ed informative, nella previsione di progettazioni, realizzazione e adeguamento delle infrastrutture ciclabili e dei servizi ad esse funzionali. E’ prevista inoltre la costituzione di un Tavolo tecnico regionale per la mobilità ciclistica (TREC) con funzioni consultive e propositive, nonché l’attivazione degli Stati generali sulla mobilità ciclistica, quale momento di partecipazione e confronto consultivo e propositivo tra le Istituzioni ed i soggetti operanti nel settore volto a favorire la cultura della mobilità ciclistica, la riduzione dell’inquinamento e la promozione di stili di vita sani.
La norma è corredata di un significativo impegno di spesa, a conferma dell’attenzione dedicata al tema della mobilità ciclistica e della volontà di dare immediato impulso alle azioni previste.
Bollettino Ufficiale della Regione 7 marzo 2018, n. 10 - Legge regionale 23 febbraio 2018, n. 8
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