Per mezzo delle modifiche testuali alla legge regionale 23/1990, anche uomini potranno far parte della Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna, poiché l’esclusione attualmente prevista è ritenuta in contrasto con norme sulla parità di genere approvate a livello europeo, con i principi di non discriminazione e di parità tra uomini e donne, sanciti dagli articoli 21 e 23 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, c.d. Carta di Nizza, e dall’articolo 14 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU).
Secondo il Legislatore regionale, la Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna, con la nuova composizione, potrà svolgere meglio un ruolo propositivo e propulsivo ai fini della promozione e attuazione concreta del principio delle pari opportunità e della valorizzazione delle differenze, attraverso la rimozione di forme esplicite e implicite di discriminazione.
In merito alla composizione e nomina dei componenti della Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna, l’articolo 2, che sostituisce l’articolo 4 della legge regionale 23/1990, prevede che quattordici commissarie o commissari rappresentino i movimenti delle donne e delle associazioni che si occupano della partecipazione paritaria di donne e uomini alla vita economica e sociale del territorio regionale e abbiano in questo campo riconosciuta esperienza e competenza nei diversi aspetti e profili; i componenti uomini non potranno superare la quota del 30 per cento.
Viene istituito presso la Presidenza della Regione l’elenco regionale dei movimenti delle donne e delle associazioni che si occupano della partecipazione di donne e uomini alla vita economica e sociale del territorio regionale.
L’articolo 6 dispone che l’attuale Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna rimanga in carica sino alla fine della presente legislatura.
Aggiornato il 28/3/2018
Segreteria generale del Consiglio regionale
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