La Biblioteca del Consiglio regionale anche quest'anno partecipa a Pordenonelegge - Festa del libro con gli autori 2023. Mercoledì 13 settembre alle ore 15.00 presso l’Auditorium della Regione presenta il libro " Sharenting. Genitori e rischi della sovraesposizione dei figli online" di Gialuigi Bonanomi, edito da Mondadori Università. Da anni Gianluigi Bonanomi gira l’Italia con seminari e workshop sull’uso consapevole della tecnologia. Nel corso del tempo si è però reso conto che il focus andava spostato dai ragazzi ai genitori, gli immigrati digitali. Papà e mamme, invece di fare da angeli custodi dei propri figli, rappresentano sempre più spesso il problema: l’abitudine di condividere online (share) informazioni, immagini e video dei bambini da parte proprio dei genitori (parenting) è talmente diffusa da meritarsi un neologismo: sharenting. L'evento, moderato dal responsabile della struttura Massimiliano Pastrovicchio, vedrà la presenza del Presidente dell'Assemblea regionale, Mauro Bordin.
Per riordino del patrimonio librario e pulizie straordinarie dei locali, la Biblioteca nei giorni dal 3 al 6 luglio e dal 10 al 13 luglio sarà aperta al pubblico esclusivamente dalle 15.00 alle 16.30
Tropico del cancro è il libro scritto da Henry Miller, pubblicato per la prima volta a Parigi nel 1934, poi in America nel 1961 e infine in Italia nel 1962: un romanzo innovativo che intreccia autobiografia, considerazioni sociologiche e quotidianità in una prosa sofisticata e colta che non gli ha risparmiato censure e un processo per oscenità. Uno dei capolavori della Letteratura del Novecento che mette a fuoco la vita a 360° e anticipa il fenomeno della Beat Generation di cui Henry Miller diventerà una icona per il suo anticonformismo. Silvia Mengoni ci ha messo sopra le mani … Ha strappato alcune pagine ingiallite di una vecchia edizione del libro e ha dipinto sopra alcune scene ispirate dal testo e spesso vi ha dipinto proprio delle mani, inventando in questo modo un contatto fisico tra pittura e scrittura che indaga anche sul concetto di limite e distanza, sottolineando quell’aspetto della natura umana rappresentato dalla necessità senza tempo di vivere un contatto fisico con l’altro.
«Il mio interesse per questa figura è nato dalla ricerca per la tesi di laurea. La professoressa Cristina Benussi dell’università di Trieste mi ha mandato in “missione” a scovare scrittrici talentuose dimenticate. Indagando entro i due ambiti della letteratura del territorio e della letteratura femminile, sono arrivata al nome di Bruna Sibille-Sizia che ho udito per la prima volta al Centro di documentazione della Casa delle donne di Udine - spiega l'autrice -. A quel punto si è spalancato un mondo inedito tutto da ricostruire e da studiare: la storia personale e il vissuto tormentato della scrittrice, la sua partecipazione alla Resistenza, l’ambiente culturale del dopoguerra udinese e tarcentino, il ritrovamento del racconto d’esordio del 1946, le amicizie importanti come quella con Pasolini. Pioniera della narrativa femminile nel dopoguerra friulano, iniziatrice del filone letterario sull’occupazione cosacca in Friuli, su cui si sono poi cimentati anche Carlo Sgorlon e Claudio Magris, prendendo spunti e ispirazione proprio da Bruna Sibille-Sizia, scrittrice, ma anche giornalista, artista; autrice inoltre del primo romanzo sul terremoto in Friuli e numerose opere di notevole valore storico. Meriti che rendono ancor più scandalosa la sua dimenticanza». La mole dei documenti esaminati, le numerose testimonianze raccolte incontrando familiari e amici di SibilleSizia e la profondità delle intuizioni critiche proposte da Delpiccolo hanno dilatato i confini della sua dissertazione accademica trasformandola nel prezioso e originale saggio letterario “Una voce carpita e sommersa”.