garante regionale dei diritti della persona
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L'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza bandisce un nuovo concorso nazionale per le scuole
“Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo” La Convenzione ONU sui diritti del fanciullo compie 30 anni è il titolo del concorso nazionale bandito dall'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza rivolto alle istituzioni scolastiche secondarie.
L’iniziativa intende promuovere la conoscenza della “Convenzione sui diritti del fanciullo”. L’obiettivo è di coinvolgere attivamente gli studenti nell’analisi e rielaborazione di alcuni articoli della Convenzione, a partire dalla considerazione che i bambini e i ragazzi sono soggetti di diritto e che è possibile esercitare tali diritti osservando la propria quotidianità. È possibile partecipare al concorso attraverso racconti, ricerche, poesie, canzoni, fumetti e sceneggiature.
Il bando completo è scaricabile dal sito dell'Autorità garante per l'Infanzia e l'adolescenza
La Garante Bares sarà presente alla marcia solidale "Un aiuto in pochi passi"
La Consulta provinciale degli studenti di Pordenone ha organizzato la sesta edizione della marcia solidale "Un aiuto in pochi passi", una manifestazione nata per promuovere la raccolta benefica di fondi per sostenere i giovani ricoverati presso il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano. La manifestazione coinvolgerà tutti gli istituti scolastici di Pordenone e si svolgerà martedì 9 aprile 2019 con partenza dall’Auditorium Concordia e arrivo in piazza Risorgimento a Pordenone.
La Garante regionale dei diritti della persona in visita al Carcere di Tolmezzo
La Garante regionale dei diritti della persona Fabia Mellina Bares ha incontrato venerdì 29 marzo u.s. la direttrice del carcere di Tolmezzo, Irene Iannucci. Nel corso dell’incontro sono state affrontate le diverse problematiche dell’Istituto, unico carcere di massima sicurezza presente sul territorio regionale. Di seguito, la Garante ha visitato la Sezione internati in regime di “art. 41-bis OP” ed ha avuto un colloquio con alcuni di essi, che avevano formulato tale richiesta all’Ufficio. Gli internati della Sezione hanno iniziato da alcuni giorni uno sciopero della fame chiedendo l’applicazione delle disposizioni dell’OP ed in particolare lamentando l’impossibilità di svolgere attività lavorativa, all’interno del carcere, in casa lavoro come previsto avendo espiato la pena.