garante regionale dei diritti della persona
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19 gennaio 2018 - Seminario formativo sulla tutela e profili giuridici della condizione transessuale
Il Garante regionale per le persone a rischio discriminazione Walter Citti promuove a Trieste il seminario formativo “TUTELA E PROFILI GIURIDICI DELLA CONDIZIONE TRANSESSUALE”. L’evento si terrà Venerdì 19 gennaio 2018 a dalle ore 15.00 ALLE OFRE 18.00 nella Sala “Tiziano Tessitori”in Piazza G. Oberdan, 5 a Trieste.
Il Programma della giornata prevede l’intervento di Federico Sandri, psicologo e sessuologo del Centro Interdipartimentale per la disforia di genere dell’Azienda Sanitaria Universitaria di Trieste che tratterà “La condizione transessuale: un’introduzione”. Seguirà l’intervento di Patrizia Fiore, avvocata del Foro di Udine che illustrerà “ Il percorso di cambiamento di sesso: normativa e giurisprudenza”. Sarà poi la volta di Walter Citti, Garante regionale FVG per le persone a rischio di discriminazione che presenterà “La tutela contro le discriminazioni nei confronti delle persone transessuali e transgenere”. A seguire interverrà Francesco Bilotta, ricercatore di diritto privato dell’Università degli Studi di Udine ED avvocato del Foro di Trieste, con il tema “Questioni attuali e prospettive future nella dimensione europea”. Per concludere, Anna Lorenzetti, ricercatrice di Diritto costituzionale dell’Università degli Studi di Bergamo esporrà “Il ruolo delle amministrazioni territoriali nella tutela della condizione transgenere”.
Il seminario è realizzato in collaborazione con l’Associazione Rete Lenford-Avvocatura per i diritti LGBTI.
Il seminario gode del patrocinio del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli Studi di Udine e del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bergamo.
La partecipazione all’evento è libera e gratuita fino all’esaurimento dei posti disponibili.
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trieste ha inserito il seminario nel programma di formazione continua per gli avvocati e i praticanti legali abilitati con l’attribuzione di n. 3 crediti formativi.
Il Consiglio dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Friuli Venezia Giulia ha inserito il seminario nel programma di formazione continua per gli assistenti sociali con l’attribuzione di n. 3 crediti formativi.
Scarica l'invito e la locandina.
Per informazioni ed iscrizioni:
Garante regionale dei diritti della persona - piazza Oberdan 6 - 34131 Trieste;
tel. + 39 040 377 3129 – 040377 3972 - e-mail: cr.organi.garanzia@regione.fvg.it.
Il Garante Walter Citti parteciperà all'incontro annuale delle rete RE.A.DY a Torino
Il Garante Walter Citti farà parte della delegazione della Regione Friuli Venezia Giulia all' incontro annuale della rete RE.A.DY, la Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, che si terrà a Torino il 19 e 20 ottobre.
La Regione Friuli Venezia Giulia, su proposta dell'assessore alle Pari opportunità, Loredana Panariti, ha aderito alla Carta di Intenti della Ready, la rete nazionale delle pubbliche amministrazioni, condividendone i contenuti anti-discriminatori relativamente ad orientamento sessuale e identità di genere. In concordanza con quanto previsto dalla normativa internazionale, europea e statale, è stato istituito con la legge regionale 16 maggio 2014, n. 9, presso il Consiglio regionale, l'organo del Garante dei diritti della persona. All’Organo di Garanzia sono state attribuite, tra l'altro, importanti funzioni in tema di attività di informazione e assistenza alle vittime di discriminazione, segnalazione delle violazioni e sensibilizzazione e promozione dei principi di parità di trattamento e non-discriminazione.
All’incontro annuale di Torino, in cui la delegazione della Regione FVG sarà guidata dall’Assessore Panariti, si svolgeranno momenti di confronto fra le varie esperienze e scambio di buone prassi realizzate nel territorio nazionale. In occasione dell’appuntamento annuale della Rete READY, si terrà anche uno specifico incontro indetto dalla Regione Piemonte anche al fine dell’avvio di possibili iniziative comuni a livello regionale. Il Garante con funzioni di garanzia per le persone a rischio di discriminazione della Regione Friuli Venezia Giulia porterà la propria esperienza maturata nel FVG e renderà conto delle iniziative realizzate sul territorio e parteciperà, in particolare, al gruppo di lavoro sulla formazione del personale delle Pubbliche Amministrazioni in materia di tutela contro le discriminazioni.
Il Garante regionale dei diritti della persona interviene contro gli atti di intolleranza ed ostilità nei confronti dell'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale
Il Garante regionale dei diritti della persona, nella sua composizione collegiale, esprime la propria preoccupazione e condanna per gli atti di intolleranza ed ostilità nei confronti dell’accoglienza di piccoli gruppi di richiedenti protezione internazionale in alcune comunità locali del FVG. Il collegio esprime la propria solidarietà ai Sindaci dell’Alto Friuli che hanno ricevuto plichi postali aventi chiaro contenuto oltraggioso ed intimidatorio in relazione alla loro disponibilità di accogliere piccoli gruppi di richiedenti asilo nei loro territori e confida che le indagini potranno portare all’individuazione dei responsabili anche al fine dell’applicazione dell’eventuale aggravante della motivazione dell’odio etnico e razziale. Ugualmente, il collegio dei Garanti esprime la propria preoccupazione per le modalità con le quali vengono sollecitate, anche attraverso i social network, manifestazioni in occasioni dello svolgimento di consigli comunali indetti anche al fine di discutere della possibile accoglienza di piccoli gruppi di richiedenti protezione internazionale, nel quadro di un piano di “accoglienza diffusa”. Il collegio del Garante regionale dei diritti della persona ricorda come le libertà di manifestazione e di espressione, quali diritti fondamentali, devono trovare un giusto bilanciamento con il rispetto dei diritti parimenti fondamentali all’ uguaglianza e alla non discriminazione e, dunque, alla pari dignità sociale di ogni persona e non possono dunque estendersi all’ incitamento all’ostilità e al rifiuto verso interi gruppi sociali, alla diffusione di sentimenti xenofobi e di intolleranza, come più volte riconosciuto dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo. Il Garante regionale dei diritti della persona esprime seria preoccupazione in particolare verso alcuni appelli circolati attraverso volantini e i social-network che inviterebbero le persone a partecipare a manifestazioni contro l’accoglienza di migranti, invitando a portare con sé i propri figli, con l’evidente volontà di veicolare l’idea fortemente negativa che i richiedenti protezione internazionale costituiscano di per sé un pericolo per la comunità locale ed il suo futuro e, in particolare, per i minori quali componenti più vulnerabili della medesima.
Il Garante dei diritti della persona rammenta i principi della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo che richiama il valore dell’educazione quale preparazione del fanciullo ad assumere le responsabilità della vita in una società libera, in uno spirito di comprensione, di pace, di tolleranza, di uguaglianza tra i sessi e di amicizia tra tutti i popoli e gruppi etnici, nazionali e religiosi.
Ugualmente, il collegio dei Garanti esprime la propria preoccupazione per il frequente utilizzo di termini per identificare i richiedenti asilo, primo fra tutti quello di “clandestino”, aventi una chiara valenza denigratoria, umiliante ed offensiva, trattandosi di persone le quali, richiedendo protezione internazionale, esercitano un diritto fondamentale riconosciuto dalle Convenzioni internazionali, europeo e dalle normative nazionali, e sono dunque titolari di diritti all’accoglienza collegati al trattamento delle loro domande, fino alla decisione definitiva sulle medesime da parte degli organi competenti.
Il Garante regionale dei diritti della persona riconosce come la tematica delle migrazioni internazionali e della gestione del sistema di protezione internazionale possa essere fonte di legittime e comprensibili preoccupazioni e possa dunque suscitare punti di vista e sensibilità diverse, ma invita le comunità locali del FVG ad un dibattito aperto e pluralista, ma anche rispettoso dei principi di tolleranza e di non discriminazione ed attento a non sfociare in comportamenti che abbiano lo scopo o l’effetto di violare la dignità delle persone, e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante ed offensivo nei confronti dei richiedenti protezione internazionale e delle istituzioni ed associazioni che si occupano della loro accoglienza sul territorio (divieto di ‘molestia razziale’ di cui alla direttiva europea n. 2000/43, recepita in Italia con il d.lgs. n. 215/2003).