L'arte e la cultura

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La sede del Consiglio regionale apre le porte all'arte, ospitando esposizioni temporanee visitabili anche dai cittadini presso gli spazi attigui all'aula consiliare.

Oltre alle tradizionali mostre pittoriche, recentemente si sono aggiunte le esposizioni di artigianato artistico e le rassegne fotografiche riguardanti temi d'interesse generale.

Di seguito sono segnalate le mostre allestite dal 2016.


 

11 novembre 2021

Il dono di un talento. Viaggio nel Mondo Visionario di Luciano Ceschia

Palazzo del Consiglio regionale, dal 11 novembre al 21 dicembre 2021

Il 4 novembre del 2021 ha celebrato i trent'anni dalla scomparsa dell'Artista Friulano Luciano Ceschia.

Il progetto, dal titolo “Il dono di un talento – Il mondo visionario di Luciano Ceschia”, si prefigge di puntare i riflettori sulle parole “dono” e “visionario”. Il dono di un talento sia come caratteristica oggettiva appartenente all'Artista e sia come consapevolezza soggettiva da parte di noi conterranei di avere ricevuto “in dono” il talento di un figlio del nostro territorio. Visionario, perché chiunque abbia avuto modo di rapportarsi, a cuore aperto, con le opere di Luciano Ceschia, non può non constatare che le stesse rappresentino, obbiettivamente, la concretizzazione delle sue visioni. Il concetto di “visionario” troverà, una delle sue massime espressioni, nei planisferi con i quali rappresentò “Il mondo visto da Coia”. Il suo sguardo è rivolto al mondo, verso l'infinito, pur sempre rimanendo fermamente saldo alle sue radici.

La mostra è curata dall'Associazione Culturale “femines furlanes Fuartes”. Alcune delle opere esposte, sono opere provenienti da collezioni private, mai viste in Regione, in quanto appartenenti a collezionisti residenti oltre i confini regionali, ed altre, di proprietà della famiglia Ceschia, che non sono mai state esposte. Si è scelto le opere da esporre, anche in base ai diversi materiali e tecniche che l'Artista ha utilizzato durante il periodo della sua produzione. I materiali presenti sono il legno, il legno lamellare, il bronzo, la pietra, l'acciaio, la ceramica e la terra cotta.

Sono esposti inoltre alcuni pannelli fotografici dei particolari che ispirarono il progetto “Luciano Ceschia Attraverso la Lente di Stefano Peres".

Nonostante l'infinità di opere dell'Artista Luciano Ceschia, si è ritenuto di fare una cernita tra alcune delle opere mai esposte o meno esposte affiancate da diversi contributi video, tenuti volutamente senza audio, che permettono di rivedere l'artista in momenti diversi della sua vita. I video servono a far incontrare l'Uomo e possono dare l'illusione che lui sia presente all'esposizione. A chi lo conosceva danno la possibilità di rincontrarlo. A chi non lo conosceva danno la possibilità di vederlo nelle sue movenze ed espressioni in modo di crearne un ricordo. 

 
06 ottobre 2021

Il mosaico in bianco e nero

Palazzo del Consiglio regionale, dal 6 ottobre 2021

 

La mostra è composta da quarantasei preziose opere, fotografie originali realizzate tra gli anni ’20 e gli anni ’90 del secolo scorso, selezionate dall'archivio fotografico del CRAF. Rivela le origini di una tecnica e di una tradizione, la natura con i sassi del Tagliamento, i mosaicisti migranti e la Scuola mosaicisti del Friuli. Mosaico e fotografia, come espressioni artistiche e culturali autoctone, dialogano attraverso immagini storiche e contemporanee di importanti fotografi, quali: Antonio Baldini, Angelo Borghesan, Mario Cresci, Francesco Nonino, Francesco Radino, Roberto Salbitani, Carl Shubert, Stephen Shore e Olga Zamperiolo.

Tagliatori di pietre e mosaicisti hanno raddrizzato quei letti di sassi nelle pareti del mosaico, scheggia dopo scheggia, con la fatica di sempre. In questo modo gli abitanti di una terra ingrata all’uomo hanno voluto  nobilitare la loro presenza nel mondo”. Scriveva così, nel marzo 1996, Roberto Salbitani, uno dei fotografi che con le loro immagini in bianco e nero hanno documentato la straordinaria vicenda – umana oltre che artistica – dei tagliatori di pietre e dei mosaicisti del Tagliamento. Le sue immagini, come quelle di tutti gli altri fotografi presenti in questa mostra hanno un duplice, prezioso valore: documentale, prima di tutto, ma poi anche affettivo e sentimentale.

Documentale perché queste sono tutte immagini-impronta. Niente ritocchi. Nessuna alterazione. La fotografia restituisce con immediata evidenza ciò che si manifesta davanti all’obiettivo della macchina fotografica. Che si tratti di paesaggi o di volti, di sassi o di interni domestici, l’epica musiva si esprime con questo lessico e si compone con queste immagini. Ma poi le fotografie esposte hanno anche un valore emotivo e memoriale: ravvivano la memoria, riaccendono gli affetti, si colorano di ricordi.

Divise secondo un ordinamento che le raggruppa per insiemi coerenti (il territorio, la natura e il paesaggio; i mosaicisti migranti; la Scuola musiva di Spilimbergo; Aquileia con le origini e le radici di una tradizione), le immagini esposte formano a loro volta un piccolo mosaico virtuale: in bianco e nero, invece che con i colori musivi, ma con una forza evocativa davvero unica.

Perché non c’è nessuna storia senza qualcuno che la racconti. E queste immagini, tutte insieme, sottraggono ciò che mostrano all’oblio e si offrono come uno dei linguaggi più potenti con cui la storia dei tagliatori di pietre e dei mosaicisti del Tagliamento può essere raccontata.

 
19 febbraio 2020

Affreschi senza confini

Freske bez granica

Palazzo del Consiglio regionale, dal 19 febbraio al 20 marzo 2020 

Rassegna espositiva sugli affreschi presenti nelle chiese campestri e votive di Friuli e Istria.

‘Un itinerario tra piccoli ma preziosi tesori d’arte conservati nelle chiese campestri e votive di Friuli e Istria che, sotto la comune egida del Patriarcato di Aquileia, costituivano nella loro essenziale semplicità, il cuore della vita religiosa delle comunità rurali, siti di accoglienza per i viandanti e punti di riferimento per fedeli e pellegrini.

La mostra raccoglie una parte del vastissimo patrimonio di raffigurazioni liturgiche, molte delle quali conservano tuttora il loro originario splendore, che campeggiano nelle absidi, navate e cappelle di piccoli luoghi di culto dalla suggestiva bellezza, spesso edificati sui resti di preesistenti tempietti romani, incastonati nel territorio rurale e ancora oggi poco conosciuti e valorizzati.

La mostra è il frutto del valente lavoro di ricerca sviluppato nell’ambito del progetto Aqua/Aque sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia e realizzato dall’associazione culturale Ad Undecimum, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura di San Giorgio di Nogaro, la Soprintendenza ai Beni Culturali di Trieste, il Museo Storico e Navale dell’Istria e la Casa degli Affreschi a Draguccio (Istria).

Un lavoro di cooperazione transfrontaliera che evidenzia la straordinaria simmetria di queste regioni che condividono storia, cultura e tradizioni popolari e di due comunità che, a dispetto dei successivi limiti confinari, poggiano su radici comuni e su un comune sentire.’

(Presentazione dal catalogo della mostra)

Inaugurazione: mercoledì 19 febbraio nel corridoio dei Passi perduti antistante l’Aula consiliare.

Catalogo in mostra.