L'arte e la cultura

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La sede del Consiglio regionale apre le porte all'arte, ospitando esposizioni temporanee visitabili anche dai cittadini presso gli spazi attigui all'aula consiliare.

Oltre alle tradizionali mostre pittoriche, recentemente si sono aggiunte le esposizioni di artigianato artistico e le rassegne fotografiche riguardanti temi d'interesse generale.

Di seguito sono segnalate le mostre allestite dal 2016.


 

13 dicembre 2019

Fragmenta

Retrospettiva dedicata al Maestro Aldo Colò

Palazzo del Consiglio regionale, dall'11 dicembre al 24 gennaio 2019

'Attraverso cinquanta tele, la mostra racconta il pittore ‘astratto’, ‘geometrico’, la cui storia umana e professionale è parte del dopoguerra friulano e accompagna la cultura del territorio sino alla scomparsa dell’artista avvenuta nel 2015, all’età di 87 anni. La selezione insiste su una delle figure persistenti nell’opera di Colò, quell’Ovale che già dai 60 accompagnava la riflessione creativa dell’artista divenendo l’icona della sua pittura. Sono tele che raccontano la genesi di una forma e la sua diversa articolazione compositiva, formale e cromatica nel tempo sino alla sua deflagrazione che avveniva a fine millennio, quando la certezza delle conquiste sin ora lasciava spazio alla frammentazione, e ai Fragmenta che non avrebbero più conosciuto ricucitura né assestamento. Ma non solo le opere raccontano l’artista: in mostra sono esposte una serie di fotografie che Danilo De Marco realizzava nel corso dei 90. Qui il pittore gioca con la sua immagine e divertito regala al fotografo situazioni che mettono a nudo quella sostanza umana che fuori dall’ufficialità del mondo professionale Aldo Colò riservava agli amici scelti. '

Presentazione a cura di Francesca Agostinelli (dal catalogo).

Mostra a cura di Francesca Agostinelli, Cristina Colò, Vittorina Colò.

Foto di Aldo Colò (Danilo De Marco)

Entre promotore: Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, con la collaborazione di PromoTurismoFVG.

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Aldo Colò (Modena, 1928 – Udine, 2015) è stato uno dei principali esponenti dell’arte astratta del Novecento friulano. Nato nel 1928 a Modena, ha sempre vissuto a Cividale. Abbandonati gli studi di medicina, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Venezia ed espone per la prima volta nel 1957 a Udine con Carlo Ciussi.

Sue opere si trovano in importanti raccolte pubbliche, dai Musei di Udine, Pordenone, alla Galleria Regionale d’Arte Contemporanea Luigi Spazzapan di Gradisca d'Isonzo (Gorizia). Muore a Udine nel 2015.

Biografia dell’artista tratta da Arte.Uniud

Catalogo in mostra

Inaugurazione: mercoledì 11 dicembre 2019

 
13 dicembre 2019

Titaimmagini

Fotografie di due secoli

1863–1943. Fotografie dal fondo Giovanni Battista Marzuttini

Palazzo del Consiglio regionale, dal 10 dicembre 2019

'L’iniziativa rende omaggio a una personalità versatile ed eclettica , che si è espressa in molti ambiti non solo artistici lasciando segni e ricordi impressi nella memoria di molti e una lezione di capacità di coltivare le proprie passioni e curiosità anche quando gli eventi frappongono ostacoli, delusioni, fatiche e dolore.

Il nome di Giovanni Battista ‘Tita’ Marzuttini a molti, fra le tante cose, certamente richiama subito alla mente l’Orchestra di Plettro, formazione che tanti successi ha raccolto non solo in Friuli Venezia Giulia; ma l’avventura umana di Marzuttini, davvero ricca di passaggi ed espressioni, qui è raccontata attingendo al repertorio di immagini fotografiche che egli stesso ha lasciato, un fondo fotografico composto da un migliaio di pezzi, realizzati tra la fine dell’Ottocento e fino agli anni ’40 del Novecento, documentando una passione per l’obiettivo coltivata, con spunti anche di innovazione, fino alla fine, arrivata il 1° dicembre del 1943 nel suo eremo di Fauglis.

C’è in queste foto la vita artistica e lavorativa di Tita, con i suoi sogni e le sue aspirazioni e le necessità imposte dagli eventi, nutrita di tanti interessi oltre la fotografia, dalla pittura alla musica, alla poesia, ma pure per la meccanica e l‘imprenditoria con una vivace predisposizione alla sperimentazione tecnica, lo hanno portato anche lontano dalla natia Udine per andare a Firenze, Trieste, Milano, Napoli. E c’è la storia di un pezzo di Friuli che si è misurato con i cambiamenti storici, sociali, politici.'

Presentazione del Presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin (dal catalogo).

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Il fondo fotografico Marzuttini è composto da oltre un migliaio di pezzi, in buona parte negativi su lastre o pellicola piana, nonché su lastrine stereoscopiche, realizzate tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, fino agli inizi degli anni ’40.

La mostra, che ha raccolto una parte delle foto di questo fondo - rimasto per la maggior parte inedito e nuovo nel panorama della fotografica friulana ed italiana –, è stata possibile grazie al serio lavoro di provinatura e di selezione di tutte le fotografie affidato nel 2001 all’illustre fotografo udinese, oltre che docente di fotografia, Riccardo Toffoletti, deceduto nel 2011.

La biografia, con testo inedito, di ‘Tita’ è curata da Edoardo Colombaro; mentre la narrazione della vita dell’artista è di Elio Bartolini, scrittore, saggista e poeta, deceduto nel 2006.

Alla realizzazione dell’iniziativa, oltre al Consiglio regionale FVG e all’Amministrazione comunale di Gonars, hanno collaborato, inoltre, l’Associazione storico culturale Stradalta di Gonars e l’Associazione culturale ricreativa di Fauglis.

Catalogo in mostra

Inaugurazione: martedì 10 dicembre 2019

 
13 dicembre 2019

Krampus

Palazzo del Consiglio regionale, dal 5 dicembre al 3 gennaio 2019 

Mostra fotografica a cura del Gruppo Fotografico 'Mosquitos' di Tarvisio.

Una trentina di pannelli, esposti nei passi perduti adiacenti all'Aula consiliare, raccontano i momenti più significativi del passaggio di questi personaggi del folclore, tipici delle zone di lingua tedesca - figure demoniache che accompagnano secondo la tradizione San Nicola - attraverso l'abitato di Tarvisio, e nelle sue frazioni, con fiaccole, campanacci e frustini, in una processione rumorosa ma ordinata.

La mostra è stata inaugurata nella pausa del lavori d'Aula del 4 dicembre 2019.