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Il Garante regionale dei diritti della persona incontra il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale
Il Garante regionale dei diritti della persona, prof. Paolo Pittaro, ha incontrato ad Udine il 15 dicembre 2020 il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, prof. Mauro Palma, accompagnato dalla componente del Collegio nazionale dott. Daniela de Robert e dal suo staff, in visita alle istituzioni (carcerarie e non solo) ed alle autorità della Regione. Nel corso di un fruttuoso colloquio il Garante nazionale e quello regionale hanno esaminato la situazione delle cinque case circondariali del Friuli Venezia Giulia (Trieste, Udine, Gorizia, Pordenone e Tolmezzo) e del Centro di permanenza per i rimpatri (CPR) di Gradisca d’Isonzo, con particolare riferimento all’attuale pandemia da Covid-19 in un contesto di perdurante sovraffollamento.
Il Garante regionale del diritti della persona si intrattiene sul tema “Etica e Sistema penale”
Il giorno 3 dicembre 2020, il Garante regionale dei diritti della persona, prof. Paolo Pittaro, è stato invitato dall’Associazione culturale “Studium fidei” di Trieste a tenere una conversazione sul tema “Etica e sistema penale”, trasmessa in diretta via Facebook e registrata da una televisione locale, che la manderà in onda nel pomeriggio del 6 dicembre. Il Garante, nel ricordare come rientri nei suoi compiti istituzionali anche la tutela dei diritti delle persone private della libertà personale, si è anzitutto soffermato sulla situazione carceraria, fornendo i dati aggiornati sulle presenze nei penitenziari nazionali e, in particolare, nelle cinque case circondariali del Friuli Venezia Giulia, nonché sulle positività al Covid-19 riscontrate nelle stesse. Accanto al sovraffollamento ha anche delineato la difficile situazione dei Direttori, della polizia penitenziaria e degli educatori, in numero nettamente insufficiente, tali da ricorrere a posizioni di supplenza, nonché ai problemi relativi alle strutture edilizie. L’etica rivolta alla popolazione carcerata risiede nel riconoscimento della loro dignità non in astratto ma in concreto, tale da considerare l’istituzione non come un mondo isolato ma necessariamente teso nella preparazione verso il reinserimento nella comunità dei carcerati dopo l’espiazione della pena. Parimenti, non si può dimenticare che nel sistema penale nel suo complesso, accanto al reo deve assumere un ruolo di rilievo anche la vittima del reato, il rispetto della cui dignità presenta pure una esigenza etica, e esige il ristoro, non solo materiale ma soprattutto psicologico e morale, da parte delle istituzioni. Spetta dunque al legislatore prevedere un sistema penale in armonia con ambedue queste prospettive etiche: un legislatore che sia attento e, soprattutto, lungimirante. Confidando che tale auspicio non si riveli utopia.
Il Garante regionale dei diritti della persona per la Giornata internazionale delle persone con disabilità
Nell’ambito della Giornata internazionale delle persone con disabilità, il 3 dicembre 2020 il Garante regionale dei diritti della persona, prof. Paolo Pittaro, ha partecipato, presso la sede della Giunta regionale, ad una riunione, aperta in streaming, assieme alla Eurodeputata, membro della Commissione per l’occupazione e gli affari sociali, On. Elena Lizzi, all’Assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia, dott.ssa Alessia Rosolen, al Presidente della Consulta regionale delle associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie del FVG, dott. Mario Brancati, ed all’Assessore Grandi eventi, giovani, innovazione, partecipazioni societarie, pari opportunità del Comune di Trieste, dott.ssa Francesca De Santis.
In tale occasione è stata presentata la novella Associazione Disabilità & Inclusione al lavoro e allo Studio (APS- ADILS) da parte del Consiglio direttivo presieduto da Bruno Valentino. Nel suo intervento il Garante ha rimarcato come l’azione a favore dei soggetti disabili non debba operare spinta da un mero solidarismo pietistico, ma dal riconoscimento della dignità e dei diritti della persona, pari a quelli dei normodotati e con le ulteriori esigenze che vengano superate le barriere di qualsiasi tipo che ne impediscano la piena fruizione. Tale compito da parte delle Istituzioni e delle varie entità operative in tal senso possono offrire la misura del grado di civiltà di una società democratica, tesa al bene comune dell’intera collettività.