garante regionale dei diritti della persona

Notizie

29 marzo 2017

Il Garante Citti al Visionario a Udine

Prosegue la collaborazione del Garante regionale dei diritti della persona e le Associzioni cinematografiche della Regione. Giovedì 30 marzo alle ore 10.30,verrà proiettato il film "Un bacio" di Ivan Cotroneo al Visionario di Udine. Un bacio è un film sull’adolescenza, sulle prime volte, sulla ricerca della felicità, ma anche sul bullismo e sull’omofobia; sui modelli e sugli schemi che impediscono, soprattutto ai ragazzi, di essere felici e di trovare la loro personale realizzazione.

Il Garante per i diritti della persone soggette a rischio discriminazione Walter Citti sarà presente alla proiezione per confrontarsi con i ragazzi degli Istituti secondari di secondo grado presenti. 

 

 
16 febbraio 2017

Una selezione di personale che escluda i lavoratori stranieri in quanto tali è discriminatoria e vietata dall’ordinamento.

A seguito di un caso segnalato da un articolo comparso sull’edizione di Pordenone de “Il Gazzettino”, secondo il quale un’impresa di pulizie avrebbe segnalato la disponibilità ad assumere personale purché solo di nazionalità italiana  al fine di corrispondere alle esigenze manifestate da un committente, il Garante regionale dei diritti della persona ribadisce che ogni eventuale prassi di assunzione e reclutamento del personale improntata a criteri di nazionalità, ovvero di appartenenza etnico-razziale o di credo religioso dei lavoratori, costituisce una discriminazione vietata dall’ordinamento e che tale divieto di discriminazioni vincola anche i datori di lavoro privati.

Il Garante esprime dunque il proprio disappunto e preoccupazione verso tale vicenda ricordando che il principio di pari opportunità e di non discriminazione non solo costituisce un diritto umano fondamentale, ma è un valore da tutelare anche al fine di garantire un mercato del lavoro  e dunque una società più equa ed inclusiva.

 Il testo della lettera inviata dal Garante per le persone a rischio di discriminazione

 
03 febbraio 2017

Il Garante Citti interviene sulle iniziative volte a favorire l'accesso alla pratica sportiva dei minori stranieri non accompagnati e sui limiti frapposti dalla legislazione regionale all'accesso dei cittadini di Paesi terzi alle professioni turistiche a carattere sportivo.

Il Garante regionale per le persone a rischio di discriminazione esprime apprezzamento per le iniziative svolte dall’Associazione “Bosco dei Museis” di Cercivento volte a favorire l’integrazione sociale dei minori stranieri non accompagnati anche attraverso la pratica sportiva.

A tale riguardo, il Garante ricorda come lo sport costituisca uno strumento importante per la prevenzione del disagio sociale, lo sviluppo psico-fisico e la formazione della persona e ritiene, pertanto, un elemento qualificante che i minori stranieri non accompagnati vengono inseriti nella pratica sportiva, nell’ambito dei servizi di accoglienza e dei percorsi di integrazione loro destinati che prevedono fra l’altro lo studio della lingua, della cultura locale e l’inserimento sociale nel territorio, e senza oneri aggiuntivi rispetto a quelli ricompresi nella quota allo scopo destinata.

Il Garante ricorda come il diritto alla pratica sportiva viene riconosciuto anche dalla Convenzione ONU sui diritti del fanciullo in quanto spettante a tutti i minori, senza discriminazioni fondate sulla razza, il colore, l’origine nazionale il sesso, la lingua, la religione, le opinioni politiche o altra condizione, così come tutti i  principali organismi europei raccomandano lo sviluppo e l’attuazione di buone pratiche per facilitare l’accesso all’attività sportiva dei minori svantaggiati, tra cui quelli migranti (si veda ad esempio la raccomandazione n. 12 della Commissione del Consiglio d’Europa contro il razzismo e l’intolleranza –ECRI, sul contrasto alle discriminazioni nello sport).

Il Garante regionale coglie l’occasione per esprimere il proprio disappunto perché nella recente revisione della legislazione regionale sul turismo, operata dal consiglio regionale (L.R. n. 21 dd. 9 dicembre 2016), non siano state rimosse quelle discriminazioni nell’accesso alle professioni turistiche a carattere sportivo regolamentate a livello regionale (maestro di sci, guida alpina, accompagnatore di media montagna, guida speleologica, istruttore di mountain-bike,…), che impediscono ai giovani di seconda generazione, spesso nati e cresciuti nella nostra regione, ma che conservano la nazionalità straniera in virtù della restrittiva legislazione sulla cittadinanza in vigore, di accedere ai relativi albi, elenchi e corsi di formazione, per mancanza del previsto requisito di cittadinanza italiana o di altro Paese membro dell’Unione europea; requisito che appare in palese contrasto con la normativa nazionale sull’immigrazione e le direttive europee (in particolare la direttiva 109/2003 sui lungosoggiornanti).